La storia di Starship Combat

Qualche anno fa nei negozi di giocattoli comparvero le miniature delle astronavi di Star Trek. Si trattava di una collezione di modellini in plastica già dipinta, ciascuno dotato del proprio supporto.Un esempio di miniatura Data la nostra passione per la serie, ne comprammo alcune, e subito ci chiedemmo se esistesse un regolamento per giocarvi. Scoprimmo che molto tempo prima un ingegnere texano aveva pubblicato su una fanzine Trek un gioco di combattimento tra astronavi, dal quale era stata ricavata una versione in scatola chiamata "Starfleet Battles". Starfleet simulava il combattimento tra astronavi con segnalini di cartone che venivano spostati su una mappa esagonata. Decidemmo di provarlo utilizzando le miniature al posto dei segnalini a corredo, ma il risultato fu deludente. Starfleet Battles come concezione è simile ad un gioco navale, in cui esistono centinaia di regole che riguardano ogni più piccolo dettaglio del funzionamento della nave. L'abilità del giocatore sta nel conoscerle tutte e l'essere un buono stratega passa in secondo piano. Se al combattimento partecipano diversi giocatori, con due o più navi, il gioco può arrivare a durare giornate intere e ad essere veramente noioso.

Il gioco in breve

In compenso, Starfleet era l'unico regolamento che contemplasse il "movimento proporzionale". Ad ogni turno di gioco, ciascun capitano decide la velocità della propria nave, e quando viene il momento di muovere il segnalino, lo sposta di conseguenza sugli esagoni della mappa. Una nave che viaggia a velocità 10 si sposterà di 10 esagoni, una che viaggia a velocità 5 solo della metà. Attuare un movimento proporzionale significa muovere le due navi un esagono alla volta, in dieci passi distinti, tenendo presente che la prima nave si sposterà ad ogni passo, mentre quella più lenta muoverà un passo sì e uno no. Entrambe le navi possono spararsi in ciascuno dei 10 passi. Il combattimento viene simulato con l'uso di dadi e tabelle che stabiliscono il danno inferto in base alla distanza tra le navi. Come è tipico di Star Trek, i primi danni vengono assorbiti dagli scudi. A ciascun segnalino o modellino di astronave corrisponde una scheda, sulla quale viene registrato il danno subito e indicate le parti colpite. La bravura del giocatore consiste nell'intuire le manovre dell'avversario, offrendo ai suoi attacchi le zone più robuste e meno danneggiate della propria nave. Un altro fattore da tenere in considerazione è l'energia erogata dai motori, che ad ogni turno va ripartita tra le armi e il movimento. Il regolamento di Starship Combat conserva tutte queste buone idee, opportunamente adattate e semplificate per far sì che il gioco sia veloce da apprendere. Seguendo la tendenza di questi anni, è prevista una durata massima di quattro turni, che si traducono in un'ora di gioco, al termine dei quali si contano i danni inferti per determinare il vincitore. È anche possibile che una nave subisca troppi danni ed esploda; questo però non aggiunge punti ai capitani della Federazione, che del resto nella serie di Star Trek non si accaniscono contro il nemico.

Il nuovo regolamento semplificato permette il confronto di due squadre, l'una contro l'altra, anche con numerose astronavi. È stato provato da molte persone che ne sono rimaste entusiaste. Nonostante alcuni fra i playtesters ne abbiano consigliato lo sfruttamento commerciale, questo non rientra nelle intenzioni degli autori, la cui più grande soddisfazione sarebbe quella di sapere che qualcuno lo apprezzi e ci giochi.

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